LA CISL CUNEESE TRA MEMORIA E FUTURO
Un progetto triennale con il contributo della Fondazione Crc presentato nel salone Bertolino della Cisl cuneese martedì 23 febbraio.
La storia della Cisl cuneese, del movimento sindacale, valorizzata partendo dalla memoria, attraverso il confronto da recuperare con le lavoratrici ed i lavoratori del futuro spiegando loro il significato profondo di un lavoro tutelato, raccontando loro di quanti sacrifici si siano fatti per conquistare diritti che oggi sono nuovamente in pericolo. Un pensiero espresso con chiarezza da Massimiliano Campana, segretario generale della Cisl cuneese in apertura di giornata: “il rischio che si sta profilando è lo stesso che il Sindacato ha già affrontato negli anni ’50 e ’60, gli anni della ripresa economica post-bellica. Si torna a vedere i diritti come un peso, un freno che non ci possiamo permettere sulla strada della competitività e della crescita economica”. Recuperare, attraverso la realizzazione di un archivio documentale ed iconografico ed una biblioteca sui temi del lavoro, del sociale e dell’economia, quel passato, sarà dunque propedeutico ad una serie di incontri nelle scuole cuneesi per ricostruire il rapporto tra il Sindacato e le giovani generazioni. Nascerà così una sezione tutta cuneese della Fondazione culturale Vera Nocentini (ad oggi solo presente a Torino). Un progetto triennale che dovrà portare la storia del sindacato ad essere strumento vivo. Nelle scuole della provincia verranno realizzate mostre e dibattiti. Alla presentazione, svoltasi martedì 23 febbraio nel salone Roberto Bertolino della Cisl di Cuneo, è intervenuto tra gli altri il prof. Sergio Soave per il quale questo progetto dovrà dare risposte partendo da alcuni dati tra i quali la stabilità demografica in Provincia tra il 1861 ed il 2011 e contestualmente una straordinaria rivoluzione del tessuto produttivo (dal 50% di addetti all’agricoltura nel 1948 al 6% di oggi. In questo gli anni ’60 rappresentano uno snodo cruciale con l’insediamento Michelin in frazione Ronchi a Cuneo e l’arrivo della Nutella alla Ferrero di Alba oltreché i primi insediamenti industriali nel monregalese). Che ruolo ha avuto il sindacato, la Cisl, in questo contesto? Per Bruno Manghi, sociologo ed ex direttore del Centro Studi Cisl di Firenze “l’Italia dei movimenti sindacali è l’Italia della provincia, tutto è animato da molecole provinciali” e dunque la storia della Cisl cuneese potrà evidenza e recuperare elementi preziosi del secolo scorso. Per la Fondazione Crc, partner del progetto, è intervenuto il vice-presidente Antonio DeGiacomi che ha sottolineato l’utilità dell’iniziativa “soprattutto in quello che sarà il rapporto con le nuove generazioni da costruire con iniziative dedicate”. Per Gianfranco Zabaldano, presidente della Fondazione Vera Nocentini, si tratta di un’occasione unica per rilanciare l’immagine del sindacato e non vi è tempo da perdere per raccogliere ancora le atmosfere del passato attraverso il racconto dei testimoni di quel tempo. Il segretario dei Pensionati Cisl Rinaldo Olocco ha sottolineato la necessità di proseguire in una direzione che sul territorio i Pensionati Cisl hanno già in parte intrapreso con la realizzazione nel 2012 del volume “Sentieri contromano” sulla storia della categoria in provincia. Marcello Maggio, segretario Cisl Piemonte ha ricordato, attraverso un’emozionante narrazione personale, un grande sindacalista della Cisl cuneese, Gianni Baralis (segretario generale della Cisl Cuneo dal 1973 al 1979), morto poco più di un anno fa. La figura di Baralis troverà spazio meritato in questo progetto che guarderà dunque al futuro del lavoro attraverso il valore della memoria.